Appuntamento al Buio… Io e la Giulia Quadrifoglio Verde

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25° raduno Quadrifoglio Experience

Eccola li… 510 CV, motore 2900 Biturbo, già a guardarla ti senti eccitato, nel sederti dentro anche intimorito. Da maschietto, potrei paragonare questa berlina ad una donna, bella, prorompente, di quelle che trasudano fascino e sensualità, di quelle che sanno come farti esagerare… una FEMMINA!

L’incontro con Lei è stato segnato dal destino, primo estratto tra tutti i soci, non posso mancare con questo strano appuntamento del destino. Intervista per il club, non so veramente cosa aspettarmi, l’attesa è molta; ho già provato la Giulia TD e se devo essere onesto mi ha lasciato un giudizio neutro, mi sarei aspettato di più viste le aspettative proposte dalla casa madre, anche se era la versione con meno cavalli.

Guardo la mia Giulia Bollo Oro, è davanti alla sua nipotina, la sua erede per un marchio speciale.

Salgo finalmente in auto di fianco al collaudatore, mi spiega velocemente la plancia, ma è abbastanza intuitiva e semplice. Già dal rumore si percepiscono i cavalli dentro il cofano, si capisce che non è un’auto normale. Inserisco la marcia del cambio automatico e si parte. Come in tutte le nuove auto muovo i sedili ed il volante per trovare la giusta posizione e la cosa non è proprio immediata, ma dopo qualche tentativo, trovo il giusto posizionamento e mi sento finalmente a mio completo agio. Noto quindi le finiture della pelle e la comodità del sedile, nonostante l’assetto corsaiolo, molto ben fatte ed all’altezza del livello della vettura e del mercato di riferimento a cui si propone. In fondo 95.000 Euro per una vettura così non sono molti, paragonati ovviamente alle altre auto concorrenti.

La docilità nel muoversi si apprezza da subito, ma si capisce che bisogna essere cauti nello spingere il pedale dell’acceleratore. Ci immettiamo nella viabilità ordinaria e rimango sorpreso dalla morbidezza dell’erogazione dei cavalli, mi sarei aspettato un’auto più nervosa, invece la guida può essere tranquilla e morbida. Sin da subito apprezzo la rapidità e precisione dello sterzo, i freni che ti danno l’impressione di poterti fermare sempre e comunque… Insomma cominciamo a fare amicizia con questo purosangue e forse non devo avere tanto timore nel chiedere. Finalmente il traffico si dirada un po’ e pur rimanendo nei limiti, assaggio le prime erogazioni della potenza del motore; sembra di essere un po’, mi si perdoni il paragone, su una Alfa 6, dove il buon vecchio “Busso” continua ad erogare cavalli salendo di giri senza dire mai basta, ma qui con ben altre prestazioni. Continuo nello studio della macchina, nel cercare di capire quanto possa “allargarmi” per stupirmi ed eccitarmi di più, andare finalmente oltre a quello che sino ad ora è stato un semplice corteggiamento…

Il collaudatore di fianco a me percepisce che mi trovo a mio agio e che sono in grado di scatenare e dominare il purosangue, ma nell’attesa mi parla di Lei, del suo motore che nel viaggio normale può funzionare con 3 cilindri ed 1 turbo solo, alternando l’uso degli stessi con una selezione differenziata di cilindri e turbine, per permettere un consumo uniforme ed omogeneo degli organi meccanici. Mi parla del cambio automatico, 8 marce, di ultima generazione, che non fa rimpiangere i cambi manuali a me cari. Diversi settaggi per le varie tipologie di guida desiderate, anche manuale con comando a palette sul volante, fino al “Race”. Consumi incredibili per una vettura che riesce a fare 16 km/lt viaggiando a 130 Km/h e me lo dimostra dopo il mio sguardo incredulo visualizzando il trip dei consumi medi. Ed io che mi aspettavo qualcosa di più simile ad una petroliera, abituato alle mie “vecchiette”, rimango ancora di più stupito.

Facciamo un tratto misto, i miei preferiti, sono nuovamente sorpreso dalla maneggevolezza della vettura e dalla sua sicurezza; la stabilità è perfetta, la macchina è rigida, ma non si scompone nelle curve, anche quelle ricche di (Ahimè) buche insidiose, la frenata è potente, ma un po’ troppo decisa, poco modulare. Ma si sa, come mi disse un vecchio preparatore “il problema non è farle correre, ma farle fermare in tempo! ” e mai parole qui furono più sante.

Raccordo Anulare, poco traffico, imbocco dalla rampa deciso e vado direttamente sulla corsia più a sinistra e premo di forza sull’acceleratore. Esce il mostro, da 50Km/h mi ritrovo all’improvviso ben oltre il limite consentito, non c’è molto traffico, ma non siamo comunque soli e preferisco rimandare la galoppata. Ecco finalmente un tratto di strada assolutamente sgombro, premo di nuovo sul pedale del gas con ancora più forza, deciso a scatenare i cavalli e rimango esterrefatto, scioccato dalla violenta brutalità della spinta che si riceve; stavolta non mi intimorisco, insisto, la Giulia risponde a ciò che le chiedo, anzi invita a spingere sempre più, sempre più, i cavalli si scatenano a briglia sciolta. I freni perfetti, la guida sicura, lo sterzo ineccepibile, sono un pilota con un mostro di 500 CV a mia disposizione, rallento, lampeggio, riaffondo di nuovo, è così eccitante… ma non sono in pista e la Giulia mi mette davanti ad una realtà finora a me ignota, Lei è troppo per le mie capacità, per andare oltre per dominare questo mezzo occorre essere un Pilota, uno di quelli veri.

Ho provato in un’altra occasione, quando ero con un altro club, l’Alfa 4C in pista all’Isam e rimasi sorpreso dai cavalli e da tutta la vettura, ma la sensazione finale era di aver avuto una esperienza che avevo dominato dall’inizio alla fine, insomma seppur “ breve ma intenso” ero certo di essere stato all’altezza. Qui no, il mostro, la “femmina sensuale” mi aveva messo davanti ai miei limiti, aveva scatenato quel profondo senso di rispetto, o chiamiamo col suo nome, la paura, di non essere in grado di gestire fino al limite quella vettura.

Conosco chi ha provato la macchina in pista, chi l’ha collaudata a lungo, chi la usa per i servizi speciali delle forze dell’ordine, chi l’ha solamente spostata in garage e tutti, ma proprio tutti, mi avevano avvertito che mi sarei trovato qualcosa che è “troppo” per il guidatore normale.

Ricordo all’improvviso le parole di un responsabile del club auto storiche del marchio Audi che, parlando di Lei con molto rispetto, mi diceva delle caratteristiche di questo motore e di quanti cavalli in più potesse tirare fuori prima di esplodere al banco… Era incredulo e stupito anche lui di questo cuore pulsante.

25° raduno Quadrifoglio Experience

Dopo essere sceso dalla vettura, con un sorriso bellissimo ed aver avuto modo di riflettere  e pensare alla mia esperienza, per certi versi piacevolmente scioccante, eccomi qui dopo un po’ di tempo a scrivere per voi, per condividere con voi quelle emozioni che ho provato in quell’ora a spasso con Lei.

Confesso che ognittanto, come dopo ogni appuntamento che ti ha lasciato inappagato perché non si è stati all’altezza, rimpiango di non aver provato a fare qualcosa di più, consapevole che non si ripresenterà occasione a breve, ma l’avere scoperto il mio limite mi fa anche capire che con “certe FEMMINE” ci devi andare piano perchè sennò rischi di lasciarci le penne.

Se devo muovere una critica, l’unica, è che questa macchina dovrebbe essere affidata a persone che hanno esperienza e capacità di guida elevate, poiché il senso di sicurezza e l’emozionalità che ti scatena e  ti trasmette, può portare a spingere ed esagerare andando ben oltre i limiti che la fisica impone di rispettare; purtroppo, o per fortuna, è una macchina per pochi e non per tutti! Consiglio quindi, Alfa Romeo, di vendere insieme alla vettura un “doppio pacchetto obbligatorio” di corso di guida veloce per i futuri proprietari prima di consegnarli il “MOSTRO”.

Per quanto mi riguarda… Giulia Quadrifoglio, sei e rimani un sogno da sognare, che non so se mai si realizzerà per me, ma dopo averti provato so adesso cosa avere nel cassetto dei sogni da guardare per i prossimi anni… e chi mi conosce sa che finora i miei sogni, seppur nel tempo, si sono avverati… Per questo mia moglie “sta già preoccupata”.

Grazie Club Alfisti Romani per tutto, grazie a Mamma Alfa Romeo per aver riacceso in me un sogno marchiato nel segno del Biscione, grazie a RDA Motors ed al collaudare per l’ospitalità e la pazienza.
Sabatino Schiavoni

 

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